giovedì 16 aprile 2009

..le parole ke seguiranno probabilmente,per alcuni,risulteranno contraddittorie rispetto ai miei precedenti atti e post,ma..in realtà non credo lo siano veramente,si differenziano solo per quanto riguarda l'azione,la conclusione...

"Il mondo fa skifo"

..una tra le frasi più citate e nutrite..ma..io son davvero stufa di sentir parole,parole,parole e ancora parole..alimentiamo venti,gonfiamo il petto e le nostre vele
senza scioglier le cime delle nostre imbarcazioni,grandi o piccole ke siano,rimanendo sempre fermi e salvi,
anggrappati alla nostra "stabilità".....
(la quale,oltrettutto,spesso non ci soddisfa,ma ci rende infelici..)

Il mondo va cambiato
- siamo noi a doverlo cambiare..
(altra frase ricorrente facilmente citata e raramente supportata da fatti..)

..bene,in tal caso,con o senza presunzione,
io cambierò il mondo.
Non domani,quando sarò più grande,quando avrò tempo..
ORA.

E questo non vuol dire "vado a salvar balene e delfini"..
io cre
do ke lo sbaglio di molti,sia dovuto anke a questo:
all'id
ea ke le opere,per esser buone,debbano esser "enormi" ,"famose",
ke tutti debbano notarle..!

Lo dico kiaro e tondo:
...io non sono Madonna,ke dona
$500,000 (c.a) piena di sentimento,
( sarò cinica,ma..ho le mie riserve in merito)
ma voglio comunque dar una mano,muovermi,agire..senza preoccuparmi ke gli altri lo sappiano,senza aspettarmi o pretender consensi!..non pretendo nemmeno d'esser aiutata e seguita!
(se aspetto "voi"..arriva Natale..)
Io sono una persona fredda,nonostante ciò non riesco a non portar con me il peso di quanto è accaduto..
e sono d'accordo con Giacomo G e con tutti quelli ke la pensano come lui,ma...
fermarmi a "condannare" non soddisfa il mio ego..e non aiuta ki ha appena perso il sorriso.
Buona lettura.


Ps: il mio blog è in rivolta..quindi..ho dovuto organizzar questo post a "tappe"..gli articoli precedenti sono la continuazione di qst.. ^__^'

mercoledì 15 aprile 2009

"MA IO PER IL TERREMOTO NON DO NEMMENO UN EURO..." (di Giacomo Di Girolamo)

Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi raccoglie fondi per le popolazioni terremotate in Abruzzo. So che la mia suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il contrario, senza il pudore che la carità richiede. Ma io ho deciso. Non telefonerò a nessun numero che mi sottrarrà due euro dal mio conto telefonico, non manderò nessun sms al costo di un euro. Non partiranno bonifici, né versamenti alle poste. Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a famigliole bisognose, né vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda.
Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto in diretta del premier. Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette no – stop, le scritte in sovrimpressione durante gli show della sera. Non do un euro. E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare.

Non do un euro perché è la beneficienza che rovina questo Paese, lo stereotipo dell’italiano generoso, del popolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia. Non voglio che si perdoni più nulla. La generosità, purtroppo, la beneficienza, fa da pretesto. Siamo ancora lì, fermi sull’orlo del pozzo di Alfredino, a vedere come va a finire, stringendoci l’uno con l’altro. Soffriamo (e offriamo) una compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un centimetro.
Eppure penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi coperti. Le responsabilità accertate. I danni riparati in poco tempo. Non do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Che vengono sempre spesi per fare altro. E quindi ogni volta la Protezione Civile chiede soldi agli italiani. E io dico no. Si rivolgano invece ai tanti eccellenti evasori che attraversano l’economia del nostro Paese.
E nelle mie tasse c’è previsto anche il pagamento di tribunali che dovrebbero accertare chi specula sulla sicurezza degli edifici, e dovrebbero farlo prima che succedano le catastrofi. Con le mie tasse pago anche una classe politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma proprio nulla, che non sia passerella.
C’è andato pure il presidente della Regione Siciliana, Lombardo, a visitare i posti terremotati. In un viaggio pagato – come tutti gli altri – da noi contribuenti. Ma a fare cosa? Ce n’era proprio bisogno?

[continua..]

martedì 14 aprile 2009

Avrei potuto anche uscirlo, un euro, forse due. Poi Berlusconi ha parlato di “new town” e io ho pensato a Milano 2 , al lago dei cigni, e al neologismo: “new town”. Dove l’ha preso? Dove l’ha letto? Da quanto tempo l’aveva in mente?
Il tempo del dolore non può essere scandito dal silenzio, ma tutto deve essere masticato, riprodotto, ad uso e consumo degli spettatori. Ecco come nasce “new town”. E’ un brand. Come la gomma del ponte.

Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho visto addirittura Schifani, nei posti del terremoto. Il Presidente del Senato dice che “in questo momento serve l’unità di tutta la politica”. Evviva. Ma io non sto con voi, perché io non sono come voi, io lavoro, non campo di politica, alle spalle della comunità. E poi mentre voi, voi tutti, avete responsabilità su quello che è successo, perché governate con diverse forme - da generazioni - gli italiani e il suolo che calpestano, io non ho colpa di nulla. Anzi, io sono per la giustizia. Voi siete per una solidarietà che copra le amnesie di una giustizia che non c’è.
Io non lo do, l’euro. Perché mi sono ricordato che mia madre, che ha servito lo Stato 40 anni, prende di pensione in un anno quasi quanto Schifani guadagna in un mese. E allora perché io devo uscire questo euro? Per compensare cosa? A proposito. Quando ci fu il Belice i miei lo sentirono eccome quel terremoto. E diedero un po’ dei loro risparmi alle popolazioni terremotate.

Poi ci fu l’Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico versamento su conto corrente postale. Per la ricostruzione. E sappiamo tutti come è andata. Dopo l’Irpinia ci fu l’Umbria, e San Giuliano, e di fronte lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare indifferente.
Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima?
Hanno scoperto, dei bravi giornalisti (ecco come spendere bene un euro: comprando un giornale scritto da bravi giornalisti) che una delle scuole crollate a L’Aquila in realtà era un albergo, che un tratto di penna di un funzionario compiacente aveva trasformato in edificio scolastico, nonostante non ci fossero assolutamente i minimi requisiti di sicurezza per farlo.

Ecco, nella nostra città, Marsala, c’è una scuola, la più popolosa, l’Istituto Tecnico Commerciale, che da 30 anni sta in un edificio che è un albergo trasformato in scuola. Nessun criterio di sicurezza rispettato, un edificio di cartapesta, 600 alunni. La Provincia ha speso quasi 7 milioni di euro d’affitto fino ad ora, per quella scuola, dove – per dirne una – nella palestra lo scorso Ottobre è caduto con lo scirocco (lo scirocco!! Non il terremoto! Lo scirocco! C’è una scala Mercalli per lo scirocco? O ce la dobbiamo inventare?) il controsoffitto in amianto.
Ecco, in quei milioni di euro c’è, annegato, con gli altri, anche l’euro della mia vergogna per una classe politica che non sa decidere nulla, se non come arricchirsi senza ritegno e fare arricchire per tornaconto.
Stavo per digitarlo, l’sms della coscienza a posto, poi al Tg1 hanno sottolineato gli eccezionali ascolti del giorno prima durante la diretta sul terremoto. E siccome quel servizio pubblico lo pago io, con il canone, ho capito che già era qualcosa se non chiedevo il rimborso del canone per quella bestialità che avevano detto.
Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa succede a me. Voglio solo uno Stato efficiente, dove non comandino i furbi. E siccome so già che così non sarà, penso anche che il terremoto è il gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno l’alibi per non parlare d’altro, ora nessuno potrà criticare il governo o la maggioranza (tutta, anche quella che sta all’opposizione) perché c’è il terremoto. Come l’11 Settembre, il terremoto e l’Abruzzo saranno il paravento per giustificare tutto.
Ci sono migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno. Se solo volesse davvero, lo Stato saprebbe come risparmiare per aiutare gli sfollati: congelando gli stipendi dei politici per un anno, o quelli dei super manager, accorpando le prossime elezioni europee al referendum. Sono le prime cose che mi vengono in mente. E ogni nuova cosa che penso mi monta sempre più rabbia.
Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno. Perché rivendico in questi giorni difficili il mio diritto di italiano di avere una casa sicura. E mi nasce un rabbia dentro che diventa pianto, quando sento dire “in Giappone non sarebbe successo”, come se i giapponesi hanno scoperto una cosa nuova, come se il know – how del Sol Levante fosse solo un’ esclusiva loro. Ogni studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni. Glielo fanno dimenticare all’atto pratico.
E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c’è neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi. Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia.
Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso.
Come la natura quando muove la terra, d’altronde.

Giacomo Di Girolamo
"..undicesimo: Non perdonare.. "

Di fronte al mare, all’immenso, viene da pensare alla natura, alla perfezione della natura. Il mare, la spiaggia, i detriti che porta il mare che poi se li riprende, poi li riporta, la sabbia, i ciottoli, i ciottoli. Sabbia, poi va via la sabbia, rimangono i ciottoli, vanno via i ciottoli, arriva la sabbia, è un ripercuotersi di cose perfette che si intercalano in un disegno fantastico, allora viene spontaneo parlare di natura, di terremoti. Il terremoto ce l’abbiamo dentro, non siamo mai fermi, la terra si muove, abbiamo piccole scosse. Sempre piccole scosse, noi conviviamo con un disegno più alto di noi che ha cinque miliardi di anni. L’unica cosa che sappiamo, che non c’è responsabilità più in niente, non sappiamo nulla, vanno giù le case, dovevano andare giù nel terremoto dell’Abruzzo, dovevano rimanere su, chi è il responsabile, mettiamo in galera Giuliani, quel tecnico che aveva semi-previsto, perché non si può neanche dire che poteva avere semi-previsto, c’era uno sciame di scosse in Abruzzo da un mese, allora mettiamo in galera lui per tentata cosa, non so, mettiamo in galera Travaglio? Santoro? Mettiamo in galera questo, questa gente deve andare in galera. L’Impregilo no? L’Impregilo deve essere perfetta, la nostra grande impresa del Creato che mette tutto a posto, che costruisce magari con questa sabbia. Costruisce ospedali, abitazioni, ma soprattutto l’ospedale dell’Abruzzo, de L’Aquila, che è andato giù, che non è agibile per il 90%, sono sempre gli stessi! Sempre gli stessi sono!
Vai a vedere chi ha l’Imprégilo, o Impregìlo, lì ci sono sempre gli stessi, ci sono i Benetton, c’è Gavio, Ligresti, questa gente vorrebbe fare le centrali nucleari anche in Abruzzo! Siamo senza ormai ritegno, ci meritiamo di scomparire tutti, ma Dio, Dio, Dio, per l’amor di Dio dove sei? Dio non perdonare perché questi sanno quello che fanno!
Allora voglio capire, si poteva prevedere, non si poteva prevedere, non voglio accusare nessuno, ma sono rimasto esterrefatto, sono incazzato come una bestia! Il terremoto avviene alle 3 di notte e la Prefettura viene avvisata a mezzanotte, quelli della Prefettura portano via i coglioni a mezzanotte, il terremoto avviene alle 3, quelli della Prefettura che dovrebbero essere il centro della raccolta, dell’unità di crisi, si parla di unità di crisi, la grande Prefettura portano via i coglioni di notte senza dire niente a nessuno?! I funzionari si salvano e i cittadini muoiono? E devo sentirmi dire queste cose in televisione da Travaglio, ho fatto un salto così dalla sedia e questo Fini, questa pezza da piedi che dice delle cose… è esterrefatto, ha detto: “è una vergogna la RAI”, te lo dico io (Musso)Fini te lo dico io, sei tu una vergogna che non l’hai neanche vista la trasmissione, qui parliamo di prevenire le cose, non di dire… scappa la Prefettura, non ho mai visto… è come se qui, nella pineta prende fuoco la pineta, arrivano i pompieri e scappano, ma stiamo scherzando?! La vergogna caro (Musso)Fini, la vergogna è questa gente che fa spot sulla pelle degli altri! La grande vergogna è vedere in televisione Del Turco, Presidente dell’Abruzzo, arrestato per aver preso tangenti per la sanità e il suo ospedale, dentro la sua regione è venuto mezzo giù, questa è la vergogna, far parlare questa gente! Questa è la grande vergogna, la vergogna dell’informazione che date, non di Travaglio e di Santoro, la vergogna vera è di quell’altra pezza da piedi che è Riotta, ricotta che se ne va alla grande. 70 secondi di RAI, pagate dal mio canone, toh, non ti do più una lira e con noi 160 mila persone non ti danno più il canone e saremo sempre di più, bene, fa 70 secondi sullo share dei morti, dicendo: il nostro Tg ha fatto l’audience, il nostro Tg ha le 15 ha fatto l’audience, alle 17 ha fatto l’audience, fate schifo! Fate schifo! E siamo scemi, moriamo come stupidi, senza poter dire nulla, fare nulla, siamo ormai dei coglioni.

[continua..]
Un uomo, un uomo che è stato Ministro della… come chiamarlo Stanca, era un magazziniere dell’Ibm, fa una roba incredibile su… fa un sito www.italia.it, ve lo ricordate? Rimettiamo 40 milioni di Euro di investimento che non si sa dove sono andati a finire, bastavano 200 mila Euro per fare un sito così, non è mai stato aperto, uno così da mandare via a calci nel culo, lo chiamano per fare l'amministratore delegato dell’Expo, lui chiede 750 mila, loro gliene danno 450 mila, lui accetta 450 mila Euro l’anno per fare l’amministratore delegato, uno così, mantenendo il suo posto di Deputato o Senatore, non so se è deputato o senatore, con il doppio lavoro, 250 mila Euro per essere deputato o senatore, 450 mila Euro per fare amministrare una cosa demenziale che è l’Expo!
Allora siamo noi stupidi, chi siamo? Abbiamo gente così al governo con due lavori? Ghedini, Ghedini, l’Avvocato di Berlusconi, che va in televisione a fare "co, co, co, co" prende due stipendi? E quando fa il deputato uno così? Se è sempre a fare processi per difendere quel nano lì che ormai è uguale a quello che mettono sul carro a Viareggio, è di cartone arancione con i cappelli di cemento? Fosse il cemento che si sbriciola come le case dell’Abruzzo, gli si sbriciolassero i capelli! Siamo in mano a dei dementi, della gente che… ci vuole veramente uno psichiatra qui, ci vuole uno psichiatra! E adesso questi manager intoccabili, li vedi sono sempre gli stessi. Buora scappa, se ne va dalla Telecom e dall’Impregilo, allora sono sempre gli stessi, porca di una puttana. Allora adesso c’è il boss-napping, adesso vanno a prenderli, finalmente! Hanno cominciato a Bruxelles, hanno sequestrato per modo di dire, li hanno sequestrati nel proprio ufficio, tre dirigenti della FIAT perché avevano licenziano 15 persone, in Piemonte abbiamo fatto di più! Grandi in Piemonte. Per aver licenziato 140/150 persone di Benetton, hanno sequestrato il manager che firma, basta, è finita l’epoca che firmate, mandate a casa migliaia di persone e voi ve ne andate con i bonus e le stock option, è finita, deve finire! Bernabè ti vedo già, dovrai licenziare dalle 6 mila alle 10 mila persone, ti terranno 3 mesi a te nell’ufficio, stai molto attento!
Quindi questo è un mio sfogo che voglio fare tutte le settimane, questo 168 deve diventare un appuntamento pazzesco, mi sto sfogando perché, non so neanche io perché mi devo sfogare tutte le volte. Faccio un annuncio, Gavio, Ligresti, Benetton, per fare l’Expo, quello che farete, per fare le vostre centrali nucleari, guardate che bella sabbia che c’è qua, non costa un cazzo, venite a prendervela, non costa niente, fate le vostre centrali nuclearine, ci dite che sono sicure e noi siamo contenti, possiamo solo scomparire, polverizzarci o essere radioattivi, grazie di tutto, buona Pasqua anche a voi che spero sia l’ultima!

Beppe G.

venerdì 10 aprile 2009

..caro lettore II° parte..


I gestori di telefonia hanno attivato dal 6 al 30 aprile 2009 un numero per donare 1 euro inviando un SMS da telefono cellulare oppure 2 euro chiamando da rete fissa:


SMS SOLIDALE 48580

Grazie.

lunedì 6 aprile 2009

...caro lettore...

Ciao,scusa se disturbo ma la situazione è seria,si tratta di salvar delle vite!
ti prego,manda questo messaggio a tutti i tuoi amici,virtuali o reali che siano,c'è bisogno di aiuto!!!

Donazioni sangue: L\'abruzzo si sta appoggiando all\'Avis del Lazio, CERCANO URGENTEMENTE SANGUE DI RH 0 NEGATIVO. Per INFO 06 491340, per favore manda in giro questo messaggio

GRAZIE DI CUORE!

domenica 5 aprile 2009

"In the arms of an angel"

Spend all your time waiting
for that second chance
for a break that would make it okay
there’s always one reason
to feel not good enough
and it’s hard at the end of the day
I need some distraction
oh beautiful release
memory seeps from my veins
let me be empty
and weightless and maybe
I’ll find some peace tonight

in the arms of an angel
fly away from here
from this dark cold hotel room
and the endlessness that you fear
you are pulled from the wreckage
of your silent reverie
you’re in the arms of the angel
may you find some comfort there

so tired of the straight line
and everywhere you turn
there’s vultures and thieves at your back
and the storm keeps on twisting
you keep on building the lie
that you make up for all that you lack
it don’t make no difference
escaping one last time
it’s easier to believe in this sweet madness oh
this glorious sadness that brings me to my knees

in the arms of an angel
fly away from here
from this dark cold hotel room
and the endlessness that you fear
you are pulled from the wreckage
of your silent reverie
you’re in the arms of the angel
may you find some comfort there
you’re in the arms of the angel
may you find some comfort here

[Sarah McLachian]


http://www.youtube.com/watch?v=jVbkz_3lO3c


[ *** ]


Passi il tempo ad aspettare
quella seconda occasione
per un’apertura che risolverebbe
c’e sempre una ragione
per non sentirsi bene abbastanza
ed e dura alla fine del giorno
ho bisogno di qualche distrazione
oh dolce liberazione
i ricordi fluiscono lenti dalle mie vene
lascia ch’io sia vuota
e senza peso e forse
trovero pace stanotte

nelle braccia di un angelo
vola via da qui
da questa stanza d’hotel fredda e buia
e dall’infinita che temi
sei trascinato dalle macerie
del tuo silenzioso fantasticare
sei nelle braccia dell’angelo
che tu possa trovare conforto

tanto stanco della linea diritta
e ovunque ti volti
dietro ci sono avvoltoi e ladri
e la tempesta continua a torcersi
continui a costruire la menzogna
che inventi per ogni cosa che ti manca
non fa nessuna differenza
fuggire un’ultima volta
e piu facile credere in questa dolce pazzia oh
questa meravigliosa tristezza che mi mette in ginocchio

nelle braccia di un angelo
vola via da qui
da questa stanza d’hotel fredda e buia
e dall’infinita che temi
sei trascinato dalle macerie
del tuo silenzioso fantasticare
sei nelle braccia dell’angelo
che tu possa trovare conforto
sei nelle braccia dell’angelo
che tu possa trovare conforto qui