lunedì 14 luglio 2008

Ci son parole ke ho scelto di nn dire,
ci son parole ke,
nonostante il loro amaro sapore,
ho deciso d'ingerire..

Le sento graffiarmi la gola,
premermi contro il palato,
tagliarmi la lingua per soffocarmi
e farmi schiudere la corona ke le tiene prigioniere..

Perkè nn le lascio viaggiare?
Perkè preferisco la bile allo zucchero?..

..perkè la loro libertà è stemma
del mio tormento,
firma del diluvio ke ha reso fango
e melma plasmabile
la mia terra..

io ke dei solchi profondi ho fatto arte
nn posso accettar
d'esser malleabile,
mi è impossibile assister impassibile
allo sciogliersi della pietra,
alla snaturazione del cristallo
nel velluto!..

..la mia confusione è tale
ke se mi venisse offerta la possibilità
di dimenticare,
lascerei fluir in me
il sibilo della tentazione..

Indigeste le mie giornate
cn il loro retrogusto d'incertezza
protette da una credenza dal vetro
opaco,
impolverato..


Il presente consuma ancora,
regala roghi,
rughe
ed espressioni..

Scendon i miei capelli
conquistando la schiena e le mani
ke le kiedon conforto,
Muta il tempo
tra fuochi alati e cavalli celesti,
Torna il mare ke m'inghiotte
nell'incompatibilità naturale
ke mi porta a sfidarlo
ancora,
mentre il mio sorriso gli promette tempesta..

Tra gli specchi ambrati gela il seme,
si anima il suo profilo d'acciaio
e scivola glorioso avvolgendo,
tra spire d'ebano piumato,
il vento mio colore..

Vorrei trovar parole per dissanguar il tuo nome..

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