giovedì 22 gennaio 2009

Camminare tra questa mura,
guardarmi attorno
sentendomi turista
tra vecchie rovine...

Vi guardo
e un po' mi vien da ridere...
Siete patetici.

Vi guardo e un po' mi vien da piangere...
Vi ho amati molto.

Forse il sangue
smentirà le mie parole,
ma io non vi appartengo,
perché queste stanze
sono come camere d'albergo,
dove il presente è temporaneo
e mal funzionale,
dove l'aria è stanca
e appesantita
dai vostri umori.

E vi sembrerò monotona,
noiosa,
o banale,
ma voi,
per me,
nell'intimo non avete spessore.

Mi opprimete,
mi sopprimete...
assorbite e annullate il mio entusiasmo,
assopite la mia voglia d'evasione...

Sono stufa d'ascoltarvi,
d'assistere alle vostre liti,
d'aspettar che finiate di sputarvi addosso,
d'infangarvi a vicenda,
mentre pretendete d'esser riconosciuti innocenti,
accusati in malafede.

..e resterò sempre io quella sbagliata,
perché sono troppo "selettiva"
per esser "socialmente inserita",
perché sono troppo "egoista"
per esser "socialmente utile"...

ma le mie radici nell'asfalto non le avrete mai!

Siete usurai d'emozioni;
i vostri sorrisi non mi lusingano,
seppur citata con disprezzo,
dell'apparenza voi fate cosmesi...

Non voglio esser come voi,
non voglio diventar come voi,
non m'interessa!

...preferisco viver ai margini
della vostra "amicizia",
al confine tra le vostre relazioni
e l'umana educazione...

Spero solo che il tempo
non mi avvicini al vostro pensiero,
che non me lo faccia comprendere,
né accettare...

e se io sono "il male",
"il problema",
"la causa dell'infelicità",
allora lasciatemi dichiarar il fallimento
di ciò che una volta sognavamo...

Mi avete cresciuta orfana.

1 commento:

myra ha detto...

bellissimo poema!
complimenti, e molta ragione...
myra