venerdì 16 gennaio 2009
Pensavo d'averlo superato,
forse non completamente,
ma credevo non fosse più un problema...
Come siamo fragili,
come siamo fragili...
Bastano poche parole a farci precipitare...
Credevo d'esser una funambola esperta
e ho tolto la rete...
Mi son ferita di presunzione.
Forse la fortuna che sfido
mi aiuterà anche anche questa volta,
ma una cosa è certa,
l'esser cauta e "posata",
non rientra tra le mie qualità.
Questa volta ho davvero pagato
e le mie azioni han lasciato un segno
indissolubile;
nemmeno il tempo
potrà lenire il mio ricordo
ed il livido continuerà a persistere.
Ho sopravvalutato me stessa,
ho mal calcolato la distanza,
anzi,
non ho calcolato affatto..
e ho ancora le mani che tremano,
mentre le braccia
continuano a contorcersi
in spasmi irrequieti.
Mi spaventa la consapevolezza
ed il gelo,
quasi professionale,
dei miei atti...
sono lucida
nella mia assenza;
ma ancora mi sdoppio
ed ancora mi "sveglio"....
[ *** ]
Ferma.
Appena respiro...
nessun rumore oltre all'eco dell'aria
che mi attraversa...
Non tremo più,
sto bene,
completamente svuotata,
serena;
nulla può turbarmi,
nemmeno le mie inevitabili
logiche conseguenze.
Sto bene.
[ *** ]
Si,
lo so N. ,
non riesci a capire,
ad accettare le mie parole,
ti sembrano insensate,
solo "vaneggiamenti",
"scuse mal riuscite",
ma questo io sento
e le mie risposte,
per quanto simili o diverse
possano apparir fra loro,
son il risultato di un calcolo dettato
dell'esperienza..
e per ogni giorno c'è un segno.....
Ed ora grazie,
grazie per avermi aiutata,
grazie per esserci stata,
per esserti svegliata,
per aver risposto al telefono
nel cuore della notte,
(io,probabilmente,stronza come sono,
avrei "fiondato" il cellu dall'altra parte della stanza..).
Grazie per avermi dato le tue braccia,
'che se anche le mie
non fossero state
inservibili,
ad ogni modo,
ieri,
si sarebbero rivelate
inutili.
Mi hai fatta ridere
quando non conoscevo che il pianto,
mi hai sostenuta
anteponendo il miei problemi
alla tua preoccupazione...
e mi hai sollevata ancora,
di nuovo,
ricordandomi che,
in ogni caso,
qualsiasi cosa accada,
IO SO VOLARE.
Grazie N. ,
Ti amo.
giovedì 25 dicembre 2008
giovedì 27 novembre 2008
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Grazie.
lunedì 24 novembre 2008
Io non sono ciò che voi siete,
non vi assomiglio,
non ho la vostra diversità stereotipata,
controllata.
Non sono come voi
e ciò che ci accomuna
in me si manifesta in forme d'intolleranza,
allergia,
malattia...
'Anti-Corpi' per me...
Io vedo ciò che voi non sapete guardare,
nei miei occhi,
ferme ad aspettare l'Altrui,
ci son parole d'ortica,
parole per tutti coloro che trovano l'indispensabile
solo nell'apparire.
"Partorirai con dolore"...
il parto più sofferto è il silenzio,
l'imposizione all'indifferenza.
Conati di veleno da sublimare,
riflessioni da corrodere per ridurre la sensibilità.
La menzogna infanga anche la legge di Dio;
difronte all'infamia della luce artificiale io non so tacere...
Mi trascino sulle mani
lungo la via del sapere
per non avere più rimpianti,
per conquistarmi una verità da perseguire...
e dovrò mentire
per convincere lo scettico
di ciò che non vuole scoprire;
rinuncerò alla mia innocenza per amore
di chi non mi conosce,
per il bene di una debole volontà...
Non c'è via di fuga,
non c'è compromesso;
non si può crescere senza compromettere la propria incolumità.
Per l'ideale che m'infangherà,
sono pronta ad abortire,
abortire verità per Verità.
giovedì 20 novembre 2008
finalmente
ho pianto per te.
Vorrei tanto riscir a ricordare com'era stringerti...
Sono fiera di te,
lo sarò per sempre.
Il nostro ultimo saluto è stato un addio,
e ferrea è la mia consapevolezza nel comprendere
che non tornerai più...
per questo io ti stimo.
L'amore ke provo è figlio della tua assenza.
martedì 4 novembre 2008
Si è soli nei giorni di pioggia
e il silenzio regna nelle tregue del vento.
Pozzanghere,
auto solitarie che sfrecciano indifferenti.
Non so se sia inverno o autunno,
ma sotto la mia felpa,
sulla pelle,
probabilmente sta già nevicando.
Nella mia mente avanzo scalza sull'asfalto,
nella realtà è come se lo facessi;
gli 'zoccoli' che porto non proteggono abbastanza
i miei piedi nudi.
Nella mia mente i Jeans sono già inzuppati,
nella realtà,
anche se lo fossero,
non me ne accorgerei.
-Non sono qui-
Vedo poco,
guardo il niente,
Sogno altro.
***
Cinque lampioni sul mio cammino,
quattro fari sono spenti;
in ciò che resta non ho fiducia.
I miei passi mi precedono,
li vedo andar via.
invidio la loro sicurezza,
percorrono sentieri che non riconosco.
Vivo l'inverno;
gli alberi non decantano più
le gesta della luce.
Le foglie si seccano,
marciscono.
Avanzo tra loro
spezzando il filo di ragno
dei loro volteggi...
ma non sanno sfiorarmi.
Muoiono,
e cadendo io le sento gioire.
***
Uscire di casa e ritrovarsi nella pioggia;
se non fosse stato per le mie labbra assetate,
non me ne sarei accorta.
-Non trovo il Nord che mi circonda-
..Dovrei rientrare.
...Ritornare.
Quanto tempo è passato?
Quanto?
Ore minuti,secondi?
Anni.
secoli ed eternità.
Forse sono già polvere
e i miei sono solo ricordi da fantasma...
Forse...
e se non son morta
potrei morire,
ora,
qui.
Chi vede?
Chi sente?
Non le macchine,
non le case,
non chi mi conosce.
Solo Vento,
Foglie
e Asfalto.
Sposerò la Pioggia che mi dissolve.